EZIO D'ERRICO: PARABOLE 1937
Edizioni Sperling & Kupfer – Milano 1937 – XVI
“Pandora” Vol. XIII – 11x17 - Pag. 128 - Settembre 1937 - lire 10.

Ezio D'Errico pittore e scrittore d'avanguardia, conosciuto per le molte polemiche relative alla pittura astratta, oltre che per le sue pubblicazioni d'indole narrativa, ci ha dato con Parabole 1937 un libro diffìcile da definire e che a nostro avviso contiene i germi di un orientamento filosofico oltre che letterario.

Al lettore superficiale, le Parabole sembreranno divertenti novelle di genere un po' bizzarro, ma il lettore più avvertito non potrà fare a meno di cogliere attraverso l'atmosfera di incubo che pervade la prosa del Nostro, una vena di poesia che sgorga dall'umanità stessa dei personaggi; incatenati a una specie di fatalità che essi accettano senza ribellarsi.

Una luce surreale illumina queste pagine nelle quali il racconto oscilla fra il paradosso e l'annotazione veristica, fra l'allusione trasparente e il riferimento ermetico. Attraverso uno stile aristocratico fino a sfiorare talvolta il preziosismo, l'autore riesce a trasformare il documentario in fantasia poetica, varando col sorriso sulle labbra verità feroci, in una acrobazia la cui pericolosità qualche volta lascia l'animo sospeso.

D'Errico ha voluto intitolarle Parabole, e da un certo punto di vista può darsi che abbia avuto ragione, sebbene la morale di alcune di queste Parabole possa atterrire e la grazia con la quale sono raccontate assumere un tono di raffinatezza crudele. E tuttavia non esitiamo a dichiarare trattarsi a nostro avviso di un libro morale, sopratutto nel senso universale del termine.